Sinodo, un colpo di mano che non è riuscito |
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Scritto da Angela Ambrogetti |
Sabato 25 Ottobre 2014 09:32 |
Angela Ambrogetti, Responsabile di Korazym, vaticanista e scrittrice, ci ha offerto la sua riflessione in risposta a questa domanda: Senza entrare in complessi approfondimenti, quale la caratteristica o riflessione che più ti ha colpito o che ritiene di notevole rilevanza di questo Sinodo? "Un colpo di mano che non è riuscito. Lo definirei così il Sinodo straordinario sulla famiglia che si è appena concluso. Ma anche l’occasione per alcuni episcopati di mostrare la loro fedeltà al Vangelo e la voglia di emancipazione da un “centro” che non è Roma, ma qualcuno che vorrebbe colonizzarla.
I temi che hanno scaldato i media sono i soliti ormai triti e ritriti. La comunione sacramentale per i risposati e l’atteggiamento verso le coppie omosessuali. Non sono davvero l’agenda della Chiesa, delle parrocchie, delle famiglie cattoliche. Sono i temi in agenda della lobbies, lo sappiamo tutti. E questo è stato l’errore del sinodo. La gente comune ha tanto altro per la testa. Ha il problema di una fede che si spegne per mancanza di conoscenza. Ha il problema di preti sempre meno preparati ad affrontare in confessionale le questioni di ogni giorno, i peccati di ogni giorno. Ha il problema di educare cristianamente figli che vengono bombardati ogni giorno da modelli anti cristiani. Ha il problema di affrontare povertà, disabilità, impossibilità ad avere figli, competitività sfrenata, aridità dei sentimenti, violenza. É sempre più raro vedere una famiglia che vada a messa la domenica unita. Di questo il sinodo ha parlato? Non lo sappiamo davvero. Perché nei media è passato solo quello che interessa le lobbies, e perché il Sinodo ha deciso di non far sapere nulla degli interventi dei padri. Solo una sintesi generica. Anche le Relatio, prima ed dopo la discussione e dei circoli minori, sono state sempre pubbliche. Anzi in genere venivano date in diretta dal CTV. Qualcuno invece pensava non dovessero uscire dall'aula. Ma alla fine c’è stato un capovolgimento. Qualcosa che ricorda un po’ la prima fase del Concilio. I padri erano arrivati e sembrava che si dovessero solo votare gli schemi già preparati. Invece no, si è iniziata una nuova fase della Chiesa. Così al sinodo sembrava già tutto scritto, sembrava che qualcuno avesse preparato tutto. Invece sono arrivati gli africani a rivendicare la loro realtà ben diversa da quella occidentale, la loro indipendenza dalle lobbies che impongono il controllo delle nascite in cambio di pane. Sono arrivati i vescovi dell’ Europa dell’ Est che hanno portato la forza di una fede provata dal martirio. E i tanti altri, da diversi continenti e anche dalla Curia. Una Curia "ribelle" lontana dagli stereotipi, che hanno voluto mettere al centro i temi che sembravano non interessare nessuno. Il Papa ha ricordato l’autorità di Pietro alla fine del sinodo, un’autorità che è servizio. Per il prossimo anno l’autorità di Pietro dovrà essere più che mai servizio alla verità del Vangelo sulla famiglia.
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