Israele- Vaticano: un rapporto stabile costruito lontano dai riflettori |
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Scritto da Angela Ambrogetti |
Lunedì 30 Gennaio 2012 09:43 |
A cominciare da una serie di iniziative culturali di scambio tra Santa Sede e Israele favoriti dalle iniziative dei rappresentanti diplomatici israeliani. Qualche giorno fa ad esempio, in visita della giornata della Memoria, l’ Associazione culturale Cattolici amici di Israele, il cui presidente onorario è l’ ambasciatore israeliano presso la Santa Sede Mordechai Lewy , ha visitato l’archivio del Sant’Uffizio. Un evento storico durante il quale l’ambasciatore Lewy ha ricordato, citando il presidente israeliano Peres, le relazioni tra santa Sede ed Israele oggi non sono state mai così buone dai tempi di Gesù. Il dialogo in effetti avviene su diversi livelli. Quelli del vaticano con gli ebrei di tutto il mondo, quelli della Santa Sede con Israele in senso teologico e quelli politici. Ma ci sono molte relazioni “informali” a livello culturale. Un aspetto importante delle relazioni tra mondo ebraico e mondo cattolico è quello della condivisione delle testimonianze storiche. Per questo la progressiva apertura agli studiosi degli archivi è molto importante. Già da molti anni sono consultabili quelli che riguardano il periodo in cui l’Inquisizione romana avendo ruolo di tribunale “civile” e non ecclesiastico si occupò della applicazioni di leggi che riguardavano la popolazione ebraica. Grazie alla conoscenza dei fatti si possono chiarire molti equivoci, e capire gli errori del passato. Ed è stata proprio la conoscenza diretta che ha portato Giovanni Paolo II a decidere di intraprendere la via delle reciproche relazioni diplomatiche tra Israele e Santa Sede. Un cammino difficile ma oramai irrinunciabile. “Una relazione unica, con alle spalle secoli di rapporti cattolico-ebraici e che include interessi importantissimi per entrambe le parti” ricorda il sito del Ministero degli Esteri israeliano e conclude: “ Si prevede quindi che in futuro le relazioni resteranno solide e vive, e che sapranno superare le tensioni occasionali che inevitabilmente si presenteranno lungo la strada.” Il lavoro quotidiano della Santa Sede difficilmente finisce in prima pagina, ma è in genere il più importante.
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