Il papa non è come lo descrivono i giornali: il vice comandante GSP racconta |
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Scritto da Angela Ambrogetti |
Giovedì 02 Dicembre 2010 00:50 |
A raccontare così la vita dello stato più piccolo e interessante del mondo è il nuovo voce comandante della Guardia Svizzera Pontificia, il Tenenente Colonello Christoph Graf in una intervista rilasciata ad Anna Artymiak per la agenzia Gaudium Press. In occasione della Festa di Sana Martino di Tours, uno dei tre patroni della Guardia, il neo vice comandante ha raccontato un po' di se stesso. Ad esempio come ha deciso di entrare nel corpo militare più piccolo e famoso del mondo. "Lavoravo alle Poste Svizzere vicino casa mia e avevo già 25 anni. Un giorno ho pensato: "Ma che vita è questa? Andare sempre alla mattina al lavoro e tornare alla sera per i prossimi 40 anni? Non posso continuare così." Volevo uscire dalla quotidianità. A Lucerna dove prima ho lavorato, ho visitato una mostra sulla Guardia Svizzera Pontificia. Ho preso un fascicolo informativo sul Corpo, l'ho letto attentamente e subito ho pensato che poteva essere qualcosa adatto a me, dal momento che per me la fede è sempre stata una cosa molto importante, il 2 marzo 1987 sono arrivato a Roma."
Da allora Christoph ha costruito la sua vita personale insieme alla sua fede e alla sua vita di servizio. La sua fede è rimasta viva ed ha anche trasmesso la sua particolare devozione a Padre Pio ai giovani svizzeri che arrivavano a Roma.Dopo gli anni indimenticabili con Giovanni Paolo II è arrivato Benedetto XVI: "Non è così come scrivono quasi tutti i giornali. E' un uomo molto umile, che ha messo proprio tutta la sua vita a disposizione della Chiesa, un vero servitore. Lui vuole essere un servitore, Lui è "il servitore". Come aveva detto quando era stato eletto: "semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore". Questo voleva, e on vuole essere un Papa. Lui si vede come il servitore di tutti." Sfogliando le pagine dei ricordi di 23 anni di servizio ci sono quelli passati come istruttore e poi come Sergente Maggiore. È lui che negli ultimi anni sostiene la bandiera del Corpo durante il Giuramento. Ma poi ci sono i ricordi del cuore:"Una cosa che non dimenticherò mai è stata la morte di Giovanni Paolo II. Sono stato tantissimi anni con lui, quasi 18 anni. Si può dire era come il tuo Papa che è andato via. Alla fine della sua vita ha sofferto tantissimo. Quando lo si vedeva, quando gli si stava vicino in servizio, si pensava: "Come soffre questo uomo!". Poi, l'elezione di Benedetto XVI è stata una cosa eccezionale, come del resto tutto il conclave: è stato bello poter assistere almeno una volta a questo avvenimento. Naturalmente anche l'Anno 2000, il Grande Giubileo. Vivere il giubileo. Ci sono state tante altri avvenimenti: la canonizzazione di padre Pio, quella di Escrivá, il fondatore del'Opus Dei. Migliaia, centinaia di migliaia di persone a Roma. Cosa mai vista prima. Anche quelle sono state cose che mi hanno molto impressionato. Anche se in fondo non si sono potute godere appieno perché si era sempre in servizio. Ma io penso sempre che ho partecipato ad avvenimenti eccezionali! Poi anche il nostro giubileo, 500 anni della Guardia Svizzera Pontificia. E' stato un bel giubileo. La testimonianza che ormai la Guardia fa parte della storia della Chiesa." Con il nuovo incarico si guarda avanti. Intanto un compito certo è che il Vice comandante accompagna il papa in ogni viaggio insieme ad un altro ufficiale. E il Tenente Colonnello Graf ha fatto il suo esordio in questo ruolo in Spagna a Santiago e Barcellona. Nella recente ridistribuzione dei ranghi anche un' altra nomina è significativa. Quella del primo capitano del Cantone Ticinese Lorenzo Merga in quasi 505 anni di vita della Guardia Svizzera. Merga, in servizio dal 1995, è stato per lunghi anni istruttore e nell'ultimo anno responsabile del personale del Corpo. |
Ultimo aggiornamento Mercoledì 15 Dicembre 2010 14:39 |
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