Un sinodo ancora da capire |
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Scritto da Angela Ambrogetti |
Martedì 21 Ottobre 2014 07:12 |
Ed ecco che gli spifferi che provengono dall’aula portano la notizia che le relazioni dei Circoli qualcuno non voleva fossero pubbliche. Perché? Alla fine la Relazione del Sinodo, al posto delle propositiones, viene pubblicata. E’ molto diversa, è più o meno come l’ Istrumentum laboris, eccetto tre paragrafi mediaticamente caldi. Quei temi ormai consunti che ciclicamente tornano sulle pagine dei giornali perché decisamente “mondani”, che cioè interessano il mondo, che seguono il mondo. Nessun consenso. Su questo i padri si dividono nettamente, anche se non si capisce bene come. La pubblicazione dei voto infatti non chiarisce le idee e le motivazioni. Senza testi il sinodo rimane di fatto muto.Perché non si riesce a far passare cosa si è detto davvero sui tanti problemi che affliggono le famiglie. Quelle normali. Perché si, a dispetto di molti le famiglie normali cattoliche ci sono e sono la maggior parte. Sono attive, hanno a che fare con povertà, disabilità, educazione dei figli, anziani cui badare, infedeltà, evangelizzazione e tanto altro. Ma questo è emerso poco. Come sono emersi poco i problemi di grande parte del mondo, come l’ Africa. Ecco i veri protagonisti, la “rivelazione” del sinodo forse sono stati gli africani. Che, nonostante siano stati giudicati inadatti da qualcuno, hanno dimostrato di essere cresciuti nella fede. E di non voler essere colonizzati dalle lobbies occidentali che hanno già minato Europa, America e in parte anche l’ Asia.Alla fine il dibattito si è ingolfato e il documento finale non è altro che un alibi per continuare a tentare un colpo di mano per far passare le idee pastoraliste di alcuni. Perchè, ad esempio, non abbiamo sentito parlare di confessione personale quando parliamo di accesso ai sacramenti? Pochi accenni che non hanno avuto risonanza quanto un errato sensus fidelium totalamente travisato. Alla fine di tutto il discorso del Papa. Molto lungo, inconsueto per Bergoglio, ma evidentemente preparato con cura. Qualche bacchettata per rimettere in riga i riottosi dell’una e dell’altra idea, un grande apprezzamento per il lavoro e soprattutto una forte sottolineatura della funzione di Pietro, del Papa. Un discorso che insieme alle parole della omelia della beatificazione di Paolo VI nella messa che conclude il sinodo, lascia immaginare che il Papa non sia del tutto soddisfatto di come è andata. Non sappiamo davvero perché. Il Papa deve essere faro e guida e quindi non deve “prendere una parte”. Faro e non fiaccola, con buona pace di chi pensa che la luce della Chiesa sia “relativa” al cammino dell’uomo. Che ovviamente più essere anche molto sbagliato. Faro, roccia come dice il Vangelo, come dice Gesù a Pietro. Tra un anno ci sarà un altro sinodo. Tutto da preparare alla luce di questo. I Lineamenta, per volere del Papa, sono già pronti: la Realatio Synodi a questo serve. Per questo è stato pubblicato anche quello che non ha avuto il consenso della maggioranza. Sarà un anno difficile per chi ama la Chiesa.
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