Scritto da Angela Ambrogetti
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Lunedì 10 Dicembre 2012 10:20 |
In Italia si leggono sempre meno giornali. Calano le vendite, alcune testate sono sulla via della chiusura. E molti danno la colpa al Web. Ma in molti alti paesi il Web è stato invece una risorsa che ha rilanciato il modo di fare informazione. Perché allora allora in Italia sembra che la gente non abbia più voglia di “quotidiano”? Una interessante e condivisibile analisi viene dalla Civiltà cattolica, la rivista dei Gesuiti italiani le cui bozze vengono rivista dalla Segreteria di Stato vaticana. Nel quaderno del 17 marzo Padre Francesco Occhetta parla di “Giornalismo responsabile”. La sua è una analisi che viene da lontano e mette in luce la genesi del rapporto tra giornali e nascita dello stato dopo la II Guerra Mondiale. Un giornalismo che si è sviluppato “senza una piena coscienza del proprio ruolo sociale”. Un vizio di nascita che ha trascinato via via i media ad essere considerati poco affidabili e poco obiettivi da circa la metà della popolazione. Perché? Una ragione la trovava addirittura Indro Montanelli nel dire che “Il giornalista in Italia non si sente espressione della opinione pubblica, ma portavoce della sua fazione.”
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Scritto da Angela Ambrogetti
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Lunedì 10 Dicembre 2012 10:13 |
Quello che ti colpisce del libro di Angelo Paoluzi è che abbraccia tutto il mondo. Insomma un libro “cattolico” nel vero senso della parola così come deve essere la comunicazione. “Voci di carta” è un tributo alla carta stampata che viene dalla radio. Il libro (Voci di carta, Lev, pp 242, 18,00 euro) nasce da una serie radiofonica della Radio Vaticana che accende la luce sul mondo della informazione cattolica. Senza poter ovviamente raccontare tutto. Perché il mondo cattolico è amplissimo e i giornalisti sono preparati e professionali a dispetto di chi potrebbe pensare il contrario. Il libro è un po’ un manuale e un po’ una raccolta di testimonianze. Ci sono gli elenchi delle testate cattoliche più famose nei diversi paesi del mondo, quelle che ti aspetti, ma ci sono anche tante sorprese. L’autore, validamente sostenuto nella trasmissione radiofonica da Monia Parente, ha deciso di dare la sua massima attenzione alla carta stampata e ad alcune agenzie, anche se non mancano citazioni di emittenti televisive e radiofoniche.
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Scritto da Angela Ambrogetti
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Lunedì 10 Dicembre 2012 10:06 |
Quando oggi un giornalista si presenta come “vaticanista” forse non sa esattamente perché. Si certo, si occupa di fatti vaticani, di informazione religiosa, a volte tratta temi sociali. Ma la professione del “cronista dal Vaticano” ha una storia che negli ultimi 50 anni si è trasformata velocemente e che ha cambiato la percezione che delle “faccende vaticane” ha il lettore medio che oggi corre sul web per avere le notizie più aggiornate e più “curiose”, magari con qualche retroscena gustoso. Ma davvero è tutto qui? Nell’anno in cui si ricordano i 50 anni dell’apertura del Concilio Vaticano II è bene ricordare non solo il ruolo che la stampa ebbe nel diffondere le notizie dei lavori, ma anche come il Vaticano trasformò il rapporto con i giornalisti fino a farlo diventare quello che è oggi. Da un rapporto personale ad uno istituzionale.
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Scritto da Angela Ambrogetti
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Lunedì 10 Dicembre 2012 10:00 |
Amore e umiltà, è questo il modus operandi di Dio che il teologo Joseph Ratzinger spiega al lettore del terzo libro dedicato alla figura di Gesù. “L’infanzia di Gesù” è , secondo il titolo originale tedesco, un “prologo”, una “anticamera” per entrare poi nello studio del Vangelo. Infatti , spiega Benedetto XVI nelle ultime righe del libro, l’episodio che chiude i Vangeli dell’infanzia, Gesù dodicenne che insegna nel Tempio di Gerusalemme, apre una porta sulla intera figura di Gesù, che è quello che racconterà il resto del Vangelo. L’autore rilegge i due racconti di Luca e Matteo seguendo l’esegesi patristica e studi classici come quelli di Joachim Gnilka e Gerhard Delling, ma dimostra, come già nei due libri precedenti, di seguire gli studi più aggiornati e usa Rudolf Pesch e Klaus Berger. Ma tra tutti sposa a pieno le idee di Jean Daniélou e René Laurentin.
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Scritto da Angela Ambrogetti
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Mercoledì 10 Ottobre 2012 07:16 |
Volo papale, AZ4000 un codice sempre uguale che però racconta viaggi in tutto il mondo di due pontefici. Benedetto XVI ha visitato il Libano, tre giorni per portare un messaggio di pace nel Medio Oriente battuto dal vento della violenza. E i giornalisti con lui. Un onore e una grande fatica volare con il Papa, sul suo aereo. Ascoltare le sue parole direttamente nella breve conferenza stampa e soprattutto seguirlo in ogni incontro, atto pubblico e cerimonia è il loro compito. Sono loro che poi raccontano come il Papa ha salutato il presidente della repubblica, se era stanco o sorrideva, se il discorso è interessante o no dipende un po’ anche da questo gruppetto di professionisti che “trasmettono” i testi alle agenzie di tutto il mondo. In Libano circa cinquanta “compagni di viaggio” del Papa hanno collaborato a diffondere il messaggio di Pace che Benedetto XVI ha voluto portare in una terra difficile e nello stesso tempo culla del cristianesimo e della convivenza tra le varie religioni.
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Scritto da Angela Ambrogetti
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Venerdì 08 Giugno 2012 15:51 |
Da qualche tempo ho dedicato poco tempo al questo sito per dedicarne maggiormente al giornale on line www.korazym.org.
Recupero un po' con una serie di articoli sugli ultimi fatti di cronaca che reputo una buona chiave di lettura.
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Scritto da Angela Ambrogetti
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Martedì 08 Maggio 2012 11:52 |
Cinquecento giovani provenienti da tutta Italia, tre giornate insieme, cinquanta missionari e missionarie, un vescovo, due fondatori, un villaggio della solidarietà, sette missioni del sud del mondo che saranno rappresentate grazie a testimonianze e racconti: sono questi i numeri del secondo Raduno Nazionale dei Giovani promosso dalla Comunità Missionaria di Villaregia, associazione internazionale di diritto pontificio, che si è svolto a Lonato del Garda (Brescia) dal 28 aprile al primo maggio. Un “ponte alternativo” che ha chiamato in causa giovani, dai 17 ai 30 anni, per ritrovarsi insieme per fare amicizia, riflettere, pregare e ascoltare le testimonianze missionarie di alcuni loro coetanei e dei missionari. Il tema: essere evangelizzatori e testimoniare la propria fede a tutti, ai vicini e ai lontani, agli amici e ai colleghi, per giungere fino ai più poveri e agli estremi confini del mondo.
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Scritto da Angela Ambrogetti
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Martedì 08 Maggio 2012 11:05 |
A Velinko Tarnovo, cuore antico e città universitaria della Bulgaria, nella Chiesa dei Santi Quaranta Martiri è conservata una colonna sulla quale il Chan protobulgaro Omurtag ha scritto: "L'uomo, anche se vive bene, muore, e un altro nasce. Colui che nascerà più tardi, quando vedrà questa scritta, si ricordi di chi l'ha composta". Nel 2002 quando Giovanni Paolo II visitò la Bulgaria nei giorni della festa dei Santi Cirillo e Metodio venne a ricordare la necessità dell’unione dei cristiani e la forza dell’esempio della fede. Dieci anni dopo la Bulgaria sembra ancora lontana dall’ aver recuperato a livello popolare le forza della fede. E del resto come in ogni transizione, il post comunismo è un cammino lungo e difficile. Quando si dice “maggioranza bulgara” o stile bulgaro si pensa ad un fatto politico. ma in effetti la Bulgaria vive in mondo molto “bulgaro” e in certo modo efficiente. Mentre oggi la politica bulgara sta vivendo ancora una confusione di partiti vecchi e nuovi che cercano una loro strada verso una democrazia che in effetti sembra non esserci mai stata. Ecco che significa in senso politico “bulgaro”. La storia di questo paese così poco conosciuto è davvero strana.
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Ultimo aggiornamento Martedì 08 Maggio 2012 11:16 |
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