La carità non è in contrasto con la verità: un articolo di Joseph Ratzinger |
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Scritto da Angela Ambrogetti |
Lunedì 12 Dicembre 2011 09:59 |
Verità e carità sono i due cardini del pensiero teologico di Joseph Ratzinger. Lo sono da molto prima che diventasse Papa ed erano condivisi con il Magistero del beato Giovanni Paolo II. Un bellissimo esempio ne è il testo, ripubblicato dall’Osservatore Romano, dell’introduzione ad un volume di studio della Congregazione per la Dottrina della Fede firmata da Joseph Ratzinger nel 1998. Si parla di divorziati risposati. Tema caldissimo nelle arene televisive più improbabili, e sul quale regna sovrana una notevole ignoranza. Il testo è biblicamente, teologicamente, canonisticamente e pastoralmente argomentato, ma alla base ci sono due semplici idee. La indissolubilità del matrimonio sacramentale non è una regola della Chiesa, ma una volontà divina. Quindi è “indisponibile”, la Chiesa non può cambiarla, ma deve invece affinare diritto e pastorale per verificare quale unione tra un uomo e una donna sia davvero un “matrimonio sacramentale” o no. “Certamente- scrive Ratzinger- è difficile rendere comprensibili all’uomo secolarizzato le esigenze del Vangelo. Ma questa difficoltà non può condurre a compromessi con la verità.” E per chiarire cita la enciclica “Veritatis Splendor”firmata da Papa Wojtyla. La conclusione è una frase che tredici anni fa poteva sembrare pessimista, e oggi andrebbe stampata sulle t-shirts: “E’ grande il pericolo di tacere o di compromettere la verità in nome della carità...la parola della verità può essere scomoda, ma è la via verso la guarigione, la pace, la libertà interiore.”
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