Scritto da Angela Ambrogetti
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Venerdì 11 Novembre 2011 15:46 |
I giorni vaticani per un cronista non sono mai noiosi. Chi, magari anche in alcune redazioni di fama, lo dovesse pensare sbaglia. Prendete un giovedì qualsiasi, un 10 novembre 2011 ad esempio. Il povero cronista inizia presto la giornata e pieno di entusiasmo varca il confine di Stato: entra da Porta Sant’Anna nello Stato della Città del Vaticano. Pregusta il momento in cui si siederà negli ormai desueti scanni da padre sinodale dell’Aula Vecchia del Sinodo, per ascoltare un paio di conosciuti storici che raccontano le incomprensioni tra media e Chiesa. Vecchio tema sempre attuale. Penna e blocchetto o portatile sul tavolino. Ma la tranquillità dura poco.
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Il coraggio, la libertà e il pudore di Benedetto XVI |
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Scritto da Angela Ambrogetti
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Martedì 19 Febbraio 2013 15:13 |
Ci vuole un grande coraggio a riscoprire il senso del limite. E ci vuole umiltà. La notizia che lunedì 11 febbraio 2013 si è diffusa con la velocità del fulmine, le dimissioni del Papa, è sembrata a molti uno scherzo. Telefoni che squillano, e mail, sms, chat impazzite. Benedetto XVI si dimette dal 28 febbraio alle 20.00. Pazzesco, inaudito. Eppure no, era molto più prevedibile di quanto si potesse immaginare. Non abbiamo saputo leggere i segni, a cominciare da quando, ancora Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, aveva detto che Papa Giovanni Paolo II avrebbe fatto bene a dimettersi negli ultimi mesi della sua vita. Lo avevamo dimenticato. Poi a novembre del 2010 esce un libro intervista di Benedetto XVI “ Luce del Mondo”. Ci sono tanti temi, compreso quello delle dimissioni. Ma in modo chiarissimo. Non per paura, o davanti alle difficoltà , “davanti ai lupi” come aveva detto all’inizio del Pontificato. “Quando il pericolo è grande non si può scappare. Ecco perchè questo sicuramente non è il momento di dimettersi” diceva il Papa nell’estate del 2010. Lo scandalo degli abusi sessuali del clero era al suo massimo livello di mediaticità, nella Chiesa si sentivano strani scricchioliii. No, non si poteva lasciare. E poi le vicende dei lefbreviani, e quella difficile attuazione del Concilio che , dopo anni di entusiasmi, aveva portato a profondi ripensamenti. C’è anche chi racconta che negli anni il teologo Joseph Ratzinger avesse perso non dico la fede ma la speranza. Era stato Luigi Giussani a ridargli la gioia della vita nella Chiesa. Ratzinger il Pessimista? Per certi aspetti forse si, o meglio Ratznger il realista che sa che oggi il compito di un Papa è riportare Dio al centro della storia, nel cuore dell’ uomo.
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Una Chiesa che "rincorre" perde la profezia |
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Scritto da Angela Ambrogetti
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Domenica 10 Febbraio 2013 10:34 |
Ubriachi di webmania? Un po’ il rischio c’è. Da quando in Vaticano si sono scoperti i social (con qualche anno di ritardo) sembra che tutto debba essere fatto solo per via informatica. Ovvio, scontato che si debba usare la rete per entrare in contatto con il mondo. Anche perché la rete è un luogo più che un mezzo. E proprio per questo bisogna capirne a fondo le logiche, anche le regole, che non dovrebbero essere dettate dall’alto, ma devono formarsi dal basso. Questa la sfida che deve affrontare la Chiesa quando entra nella piazza mediatica. Aiutare gli abitanti della rete a creare la loro costituzione, che magari sia meglio di quella europea nata e morta perché nessuno voleva accettare le radici cristiane della nostra cultura.
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Abuso della religione e assenza di Dio negano il diritto e tradiscono la pace |
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Scritto da Angela Ambrogetti
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Giovedì 27 Ottobre 2011 16:35 |
Ci sono due modi per l’uomo di oggi di tradire la pace: con la violenza cieca del terrorismo e l’utilizzo abusivo della religione, e con la assenza progressiva di Dio dalla vita dell’uomo. Due realtà che negano qualunque diritto e qualunque verità facendo diventare la violenza la distruttrice del diritto prima ancora che della fede e allontanando anche chi è alla ricerca di Dio. Il discorso di Benedetto XVI arriva al termine di una lunga serie di interventi dei delegati delle differenti professioni religiose. Davanti alla Porziuncola, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, i delegati sono accanto al papa proprio come nel 1986. Una rievocazione, ma anche un modo per fare il punto della situazione 25 anni dopo.
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Il beato papa ed operaio nella sua Cracovia |
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Scritto da Angela Ambrogetti
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Domenica 23 Ottobre 2011 09:37 |
Ecco la mia rubrica su TEMPI in edicola questa settimana:
Chi prende il tram che dal centro di Cracovia porta a Łagiewniki va alla ricerca di un mito, non solo di un santuario. Entra nella storia e vive il futuro.
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Ultimo aggiornamento Lunedì 24 Ottobre 2011 13:30 |
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