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Scritto da Angela Ambrogetti
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Venerdì 23 Marzo 2012 12:57 |
Ecco il mio articolo sul settimanale TEMPI in edicola questa settimana. www.tempi.it
“A Cuba non c’è libertà religiosa, semmai una certa forma di libertà di culto”. Nei corridoi del Vaticano lo dicono un po’ tutti, ma nessuno vuole essere citato. A pochi giorni dalla seconda vista di un Papa nella terra della rivoluzione castrista si parla più o meno sottovoce del senso di questo viaggio. Benedetto XVI sarà a Cuba dal 26 al 28 marzo dopo tre giorni di vista in Messico per celebrare il Bicentenario dell’Indipendenza dell’America Latina. A Cuba il Papa va a celebrare i 400 anni del ritrovamento della immagine veneratissima della Vergine della Carità del Cobre, ma anche a sostenere la Chiesa cattolica che vive in un difficile equilibrio. Bocche cucite quindi tra i vertici vaticani su Cuba. E non certo per paura, piuttosto per difendere i cattolici dell’isola dei caraibi che solo da poco hanno smesso di temere di entrare in una chiesa la domenica senza essere “segnalati” ai controllori del Comitato di difesa della Rivoluzione. Dipende da loro poi avere il permesso di comprare un’auto. A patto di avere i soldi per comprarne una, magari vecchia, scassata e americana. Eppure di diplomatici che sono passati per Cuba, in Vaticano oggi ce ne sono diversi. Ma tutti sanno che la situazione è talmente delicata che basta un nonnulla per far tornare la situazione dei cattolici indietro di decenni. Negli anni sono stati molti gli “emissari” vaticani in visita a Cuba. A cominciare dal cardinale Bertone, nell’ottobre 2005 quando era arcivescovo di Genova. Ospite del vescovo e della diocesi di Santa Clara realizzò un intenso viaggio pastorale in diverse località dell'isola. Il cardinale Joseph Ratzinger era stato appena eletto Papa e così Bertone portò al nuovo Papa il primo invito per una visita a Cuba, formulato con grande rispetto e affetto. Fu Fidel Castro che in una lunga conversazione con Bertone definì Benedetto XVI “una buona e grande persona” e “che ha un volto che sembra quello di un angelo”.
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Scritto da Angela Ambrogetti
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Martedì 13 Marzo 2012 08:23 |
La Chiesa cattolica non è una società per azioni o una multinazionale. Non è un partito politico, non è una istituzione internazionale, o una associazione caritativa, una onlus oppure una ong e, che so, una lega per la difesa dei diritti umani. La Chiesa cattolica è il corpo di cui Cristo è il capo, la sposa, la luna che riflette la luce del sole che è Dio, è la Comunione dei Santi attraverso i tempi. E questo cambia tutte le prospettive di chi negli ultimi anni ha letto la storia della Chiesa in chiave politico-storica dimenticando, più o meno volutamente, che cosa davvero è la Chiesa cattolica. E quindi chi è il Papa. La confusione ha radici lontane. Dal Concilio Vaticano II che doveva dare compimento al primo e che ha preso invece un cammino nuovo. Un meraviglioso cammino deviato dalla foga mediatica di chi pensava, attraverso i giornali, di “manovrare” i lavori e i documenti dell’ Assise. E magari lo pensa ancora oggi.
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Scritto da Angela Ambrogetti
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Venerdì 23 Marzo 2012 10:15 |
In Italia si leggono sempre meno giornali. Calano le vendite, alcune testate sono sulla via della chiusura. E molti danno la colpa al Web. Ma in molti alti paesi il Web è stato invece una risorsa che ha rilanciato il modo di fare informazione. Perché allora allora in Italia sembra che la gente non abbia più voglia di “quotidiano”? Una interessante e condivisibile analisi viene dalla Civiltà cattolica, la rivista dei Gesuiti italiani le cui bozze vengono rivista dalla Segreteria di Stato vaticana. Nel quaderno del 17 marzo Padre Francesco Occhetta parla di “Giornalismo responsabile”. La sua è una analisi che viene da lontano e mette in luce la genesi del rapporto tra giornali e nascita dello stato dopo la II Guerra Mondiale. Un giornalismo che si è sviluppato “senza una piena coscienza del proprio ruolo sociale”. Un vizio di nascita che ha trascinato via via i media ad essere considerati poco affidabili e poco obiettivi da circa la metà della popolazione. Perché? Una ragione la trovava addirittura Indro Montanelli nel dire che “Il giornalista in Italia non si sente espressione della opinione pubblica, ma portavoce della sua fazione.”
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Scritto da Angela Ambrogetti
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Lunedì 05 Marzo 2012 14:51 |
Nonostante tutto la Chiesa non è in crisi. Anzi. E l’uomo forse mai come oggi può trovare le risposte alle domande di sempre proprio nella Chiesa. C’è luce nella vita della Chiesa che segue la Voce che sola ed unica spiega lo scandalo del non conformismo. Benedetto XVI lo sta dicendo in molte occasioni mentre qualcuno cerca di oscurare un momento della vita della Chiesa che invece brilla. Contrariamente alla “opinione pubblicata” la Chiesa, e il Papa, seguono la scuola di Paolo di Tarso che nella Seconda Lettera ai Corinzi parla dell’ “inviato di Satana” mandato a “schiaffeggiarmi” e del Signore che risponde alla richiesta di aiuto del suo apostolo dicendo: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”.
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Ultimo aggiornamento Lunedì 05 Marzo 2012 14:58 |
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