Vaticano
Il Portone di Bronzo
Un sinodo ancora da capire PDF Stampa E-mail
Scritto da Angela Ambrogetti   
Martedì 21 Ottobre 2014 07:12

Strano questo Sinodo straordinario appena concluso. Una formula che era stata abbandonata nel 1985. Due settimane sono poche per ragionare, e i presidenti delle Conferenze episcopali non sempre sono i più adatti a discutere. Sono abituati a mediare più che a portare idee. Molti dei sinodali è chiaro che un sinodo non lo avevano mai seguito. Ed è stato evidente che un gruppetto lo voleva guidare senza lasciare spazio alle alternative. Cominciamo dalla poca trasparenza. Scegliere di non pubblicare i singoli interventi ha messo in difficoltà parecchi vescovi. Perché i loro fedeli volevano sapere e seguire lo sviluppo del dibattito e soprattutto chi aveva detto cosa. Cosa che del resto si era saputa per decenni. Il Bollettino del Sinodo è base e fonte per la storia della Chiesa. Di questo sinodo invece avremo solo testimonianze di coppie ( ne sentiamo già molte nelle Giornata per la Famiglia) e omelie. Sulla Relatio dopo la discussione c’è poi ancora molto da capire. Lo stesso relatore del Sinodo il cardinale ungherese Erdő ne ha preso le distanze. Il Papa gli ha messo al fianco degli altri collaboratori. Una Relazione che è stata di fatto disconosciuta dai Circoli Minori. In molti all’uscita dei lavori dicevano: “ ma noi non abbiamo detto quelle cose!”

 
Come si sceglie una porpora? PDF Stampa E-mail
Scritto da Angela Ambrogetti   
Venerdì 13 Gennaio 2012 12:28

Dal 6 gennaio ad oggi sono stati molti gli articoli di commento alla scelta del Papa per la creazione di 22 nuovi cardinali. Autorevoli e conosciute firme hanno “rivelato” sconcertanti intrighi di palazzo, manovre da “voto di scambio”, traffici di favori e altre considerazioni più o meno verificabili. Ma poche volte si è letto che alla fin fine la scelta è una scelta dal Papa. Come sempre.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 18 Gennaio 2012 18:31
 
Il Papa parla del disagio dell'uomo che dimentica Dio PDF Stampa E-mail
Scritto da Angela Ambrogetti   
Lunedì 09 Gennaio 2012 18:55

Rinnova il modo di fare diplomazia Benedetto XVI per rilanciare l’etica che manca nei grandi consessi internazionali. E lo fa da teologo quasi lasciando da parte quella prassi diplomatica, forse poco cristiana, che a volte metteva da parte i principi a favore di un vantaggio immediato. Nel discorso al Corpo Diplomatico per l’inizio del nuovo anno, il Papa sceglie di rimettere al centro i principi “scomodi” della Chiesa. Gli eventi sono così l’occasione per ribadire la presenza dell’uomo e la sua dignità cancellata da troppa finanza e troppa politica. Il mondo è oscuro dove l’uomo non riconosce più il suo legame con il Creatore. Questo è il vero messaggio del Papa. La crisi è così una “espressione” di questo disagio.

Ultimo aggiornamento Lunedì 09 Gennaio 2012 19:13
 
Sinodo: non giudizio ma verità PDF Stampa E-mail
Scritto da Angela Ambrogetti   
Martedì 07 Ottobre 2014 17:38

La notizia di oggi è che il 20 ottobre il Papa ha deciso che al concistoro si parli di Medio Oriente. Sarà un modo per comunicare ai cardinali i risultati dell’incontro con i nunzi che si è svolto la settimana scorsa. Martedi mattina, secondo quello che riporta l’ Osservatore Romano, si è parlato anche della violenza. “Così è stato messo in risalto come i terroristi di Boko Haram non hanno nulla a che vedere con la visione che in Nigeria, anche da parte dei musulmani stessi, si ha del valore della famiglia. Mentre a Baghdad, è stato reso noto, nonostante tutti i problemi, oltre 1.500 bambini sono accompagnati dai genitori, ogni venerdì, al corso di catechismo: è stata così anche rimarcata la testimonianza di fede e di unità delle famiglie cristiane rimaste in Iraq. Accompagnata pure dall’auspicio che venga sempre rispettato il loro credo come un diritto fondamentale della persona e così non ci debba essere timore nel testimoniarlo. Un discorso simile è stato proposto, poi, a proposito dell’Iran, dove ci sono appena cinquemila cristiani a fronte di settantacinque milioni di musulmani che, è stato affermato, non appartengono al fondamentalismo dell’Is.”

 
Padre Konrad, le braccia caritatevoli di Papa Francesco PDF Stampa E-mail
Scritto da Angela Ambrogetti   
Sabato 15 Febbraio 2014 09:04

“Tu sai cosa devi fare, hai bisogno di soldi?” E’ la frase che Konrad Krajewski, arcivescovo ed Elemosiniere di sua Santità, si sente ripetere spesso da papa Francesco. Si perché è lui che aiuta il Papa ad essere vicino a chi ha bisogno, con gesti che sembrano piccoli, ma che diventano immensi per chi li riceve. Padre Konrad come lo chiamano tutti, non vive in Vaticano, ma a Borgo Pio, in una casa “con la bandiera polacca”, dice. “Perché così posso essere più vicino alla gente”. Vuole essere chiamato così e il papa gli ha detto: a chi ti chiama eccellenza chiedi 5 euro di tassa per i poveri. Konrad che viene dalla diocesi di Łódź, lui che dal 1998 è stato a fianco di tre papi durante le liturgie, lui che da anni gira la notte per le vie di Roma per dare aiuto a chi ne ha bisogno. “Le mie braccia sono corte adesso, se le prolunghiamo con le tue braccia riesco a toccare i poveri di Roma e d’ Italia, io non posso uscire, tu sì” gli ha detto il papa alla sua nomina.

 
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